Ragazza che compone un poema sotto i ciliegi in fiore nella notte

Un padre e una figlia pittori

Katsushika Ôi, Ragazza che compone un poema sotto i ciliegi in fiore nella notte, Menard Art Museum, metà del XIX secolo
Katsushika Ôi, Ragazza che compone un poema sotto i ciliegi in fiore nella notte, Menard Art Museum, metà del XIX secolo

In una notte di primavera una donna sta scrivendo una poesia alla luce di una lampada, forse ispirata dai delicati fiori di ciliegio, forse dall’incantevole cielo stellato. Ai suoi piedi, un’altra lampada illumina la veste mettendone in evidenza i vivaci colori e le raffinate fantasie. Anche l’incarnato della donna risalta, come il foglio sul quale la penna sta per scrivere. Petali di ciliegio ricoprono lievemente il suolo. Un effetto di luce unico è dato dalle stelle rosse e blu sullo scuro manto della notte.

Il gioco di luci e ombre che appare un tratto distintivo dei dipinti dell’autrice si ritrova anche nell’opera “Scena notturna a Yoshiwara”; in essa silhouettes in controluce animano una scena in cui la fonte luminosa all’interno della sala crea interessanti effetti di chiaroscuro nella resa della cancellata.

Katsushika Ôi, Scena notturna a Yoshiwara, Ōta Memorial Museum of Art, metà del XIX secolo
Katsushika Ôi, Scena notturna a Yoshiwara, Ōta Memorial Museum of Art, metà del XIX secolo

Questo gusto per gli effetti luministici ricorda le opere del pittore francese barocco Georges de La Tour.

Georges de La Tour, San Giuseppe falegname, Museo del Louvre, circa 1641-42
Georges de La Tour, San Giuseppe falegname, Museo del Louvre, circa 1641-42

Katsushika Ôi era la figlia di Hokusai. Nata dal secondo matrimonio del pittore, intorno al 1800, manifestò un’inclinazione per l’arte, aiutando suo padre nella realizzazione di molte opere. Quando Hokusai si ammalò, Ôi lasciò suo marito per assisterlo. I rapporti fra padre e figlia dovevano però essere un po’ bruschi: infatti il nome di questa pittrice, Ôi, significa “Ehi, tu!” ed era il modo in cui Hokusai le si rivolgeva. Dopo la morte del padre si ritirò ad Asakusa dove morì intorno al 1866. La figura di quest’artista ha ispirato un romanzo, “Il pennello fantasma” di Katherine Govier, nel quale si pone in evidenza il fatto che molti pittori sono stati spesso il “pennello fantasma” di altri e che quindi molte opere che riconduciamo a degli autori derivino in realtà, in buona parte, dall’opera di qualcun altro. Questo era più spesso il caso delle donne pittrici che in passato potevano lavorare solo all’ombra di padri e mariti. Dunque alcune opere famose di Hokusai potrebbero essere state realizzate con il contributo della figlia. Katsushika Ôi è anche la protagonista di un anime, un cartone animato giapponese dal titolo “Miss Hokusai” che la ritrae nel contesto di alcune opere d’arte del padre in versione animata.

La prima immagine commentata è stata tratta da: http://ukiyo-e.it/tag/katsushika-oi/