Piante e animali del Giappone: la rondine

Piante e animali, in particolare la rondine, sono motivi ricorrenti nell’arte giapponese (per approfondimenti v.: Maria Teresa Lattarulo, L’arte figurativa giapponese. Fiori, bellezze, visioni. 1400-2000, Progedit, Bari 2021, https://www.progedit.com/pro…/larte-figurativa-giapponese/ ); Maria Teresa Lattarulo, Luoghi famosi del Giappone. Viaggio attraverso l’arte, Progedit, Bari, 2023, https://www.progedit.com/prodotto/luoghi-famosi-del-giappone/  ).

La rondine, o tsubame, in Giappone è un simbolo della primavera che sconfina nell’estate. Essa infatti, dalle isole meridionali e dal sud-est asiatico, torna ogni anno, in aprile, a ripopolare i nidi che aveva lasciato l’autunno precedente, facendo pregustare l’arrivo di giornate calde e piene di luce. Dal momento che maschio e femmina si accoppiano per la vita, essa è anche emblema di fedeltà coniugale e di fertilità ed è di buon auspicio. Nel mondo occidentale, come vedremo meglio alla fine del post, la rondine è simbolo della Resurrezione di Gesù Cristo che si celebra nella festa di Pasqua e, dunque, in un periodo nel quale la natura è in piena rinascita primaverile.

La piccola rondine è un uccello passeriforme della famiglia irundinidi. In particolare, la rondine comune, o Hirundo rustica, ha ali angolate e appuntite e una caratteristica coda lunga e biforcuta che le conferisce una forma aerodinamica. Il piumaggio ha iridescenze blu ed è bianco sulla pancia e arancio ruggine intorno al becco. Essa è molto utile in agricoltura perché si nutre di insetti dannosi per il raccolto. Dalla necessità di ingoiare gli insetti deriva il suo volo elegante, rapido ed efficiente nel catturare le prede, fatto di discese radenti sui prati o sugli stagni e di svolte ad effetto per cacciare.

Al tempo stesso, la rondine è un animale molto dedito e amorevole nei confronti della prole. Temendo predatori che vivono in luoghi disabitati, essa tende a nidificare, con i suoi nidi di fango e paglia, in anfratti di case e granai. Quest’animale del viaggio e del ritorno arriva, con i ciliegi, anche in città, dove nidifica presso scuole, stazioni, negozi ed edifici vari. La danza delle rondini è accompagnata da festosi garriti che riempiono l’aria di fervore d’estate, mentre il vento ne accompagna le audaci evoluzioni nel cielo luminoso di aprile.

Nella cultura giapponese si ritiene che porti fortuna avvistare la prima rondine, quasi essa sia un messaggero degli dèi portatore di un nuovo inizio. Così, è anche di buon auspicio quando le rondini fanno i nidi sulle proprie case e dunque essi non vengono rimossi. Tale usanza permane ancora oggi ed è particolarmente sentita perché questi animali, a causa delle sostanze usate in agricoltura per uccidere gli insetti, stanno diventando sempre più rari.

La rondine è spesso raffigurata in volo, con le ali spiegate che trasmettono un senso di movimento e di libertà. Una rappresentazione classica è però anche mentre essa è posata su un salice. Aggrappata ai rami flessuosi dell’albero, è un’immagine di grazia e leggiadria. Rondine e salice compaiono su una delle carte da gioco hanafuda che rappresentano piante e animali.

Il motivo della rondine è inoltre usato per kimono e obi estivi, anche realizzati con il ricamo, nonché nella ceramica e in altre arti decorative. Ancora oggi molti artisti e designer giapponesi si ispirano al tema tradizionale della rondine con il suo fascino sempreverde.

Nell’haiku, i kigo sulla rondine, cioè i versi che si riferiscono ad essa come segno che allude ad una stagione, ripercorrono idealmente tutte le tappe del suo viaggio. Un kigo della primavera, ad esempio, è “prima rondine della stagione”; in estate, “nido della rondine” o “piccoli di rondine”; in autunno, “rondini che tornano al sud”; in inverno, “rondine dimenticata”.

Così come l’arrivo delle rondini è un segno stagionale della primavera, la loro partenza è un simbolo dell’autunno, con il suo nostalgico arrivederci alla bella stagione.

Utagawa Hiroshige, Rondini e glicine (Fuji ni tsubame), ca. 1840, The Museum of Art Rhode Island School of Design (RISD Museum), Providence, RI

Una coppia di rondini volteggia con grazia intorno ad un pendulo glicine. Il fiore, dalla lieve forma a grappolo e dalle delicate sfumature, è un altro protagonista della primavera che va verso il suo culmine. Dalle foglie verde scuro scende il tralcio sottile che forma curve sinuose nell’aria. Secondo i principi dello yin e dello yang, le rondini hanno l’una il becco chiuso e l’altra il becco aperto e sono colte in manovre di volo diverse. Il vuoto, solcato dalla linea, è sempre l’elemento che accentua la raffinatezza dell’insieme.

  Utagawa Hiroshige, Fiori di pero e rondini, ca. 1840, The Metropolitan Museum of Art, New York

I sottili rami del pero, delicatamente fioriti, fanno da sfondo al volo perfettamente sincrono di questa coppia di rondini, immagine di armonia coniugale. L’autore coglie un istante della discesa in picchiata. Le ali spiegate e le code protese conferiscono slancio alle figure e dinamismo alla scena.

     Utagawa Hiroshige, Rondini e ciliegio selvatico che germoglia, ca. 1835, The Metropolitan Museum of Art, New York

La stampa sopra riportata trasmette un forte senso del movimento. Le rondini, infatti, sono colte in posizioni diverse, dando l’impressione di fare capriole. Esse sembrano tuffarsi a capofitto nella profumata aria primaverile, attraversata da un esile ramo di ciliegio selvatico dove sono spuntate le prime gemme. Lievi gradazioni di colore, ottenute con la tecnica del bokashi, conferiscono al cielo una tonalità rosata. L’haiku, ambientato in primavera con il cenno alle rondini, è di Takarai Kikaku (Enomoto Kikaku, 1661–1707), fra i maggiori discepoli di Matsuo Bashō (1644–1694). Esso recita:

Yama no ha ni

tsubame o kaesu

irihi kana

 

Il sole al tramonto

oltre il crinale della montagna

manda a casa le rondini.

Utagawa Hiroshige, Rondini e martin pescatore con rosa malva, ca. 1838, The Metropolitan Museum of Art, New York

Nella stampa sopra riportata una coppia di rondinelle discende in volo su un lussureggiante ramo di rosa malva dai grandi fiori rosati e dalle ampie foglie verde scuro, in una luce perlacea. Gli invitanti colori e profumi hanno attratto anche il martin pescatore. La poesia recita:

Ariake no

nurete ochitaru

fuyō kana

 

Al chiaro di luna all’alba,

cadono bagnati di rugiada

fiori di rosa malva

Katsushika Hokusai, Ortensie e rondine, ca. 1833-1834, Minneapolis Institute of Art, Minneapolis

Nella stampa di Hokusai in commento la rondine è catturata in un volo in picchiata. Verso essa si protende un ramo di ortensie sontuosamente fiorito. Siamo dunque in estate, stagione di fioritura di questa pianta. E’ come se l’uccellino volesse tuffarsi nella massa spumeggiante dei petali.

Utagawa Hiroshige, Rondine e papaveri, ca. 1830, The Art Institute of Chicago

Anche da questa stampa con i papaveri sembra scaturire il profumo della bella stagione. Il motivo della minuta rondine in volo e del longilineo stelo fiorito dai vivaci colori che attraversa il vuoto è di grande leggiadria.

Utagawa Hiroshige, Rondini e fiori di pesco nella pioggia (Ame ni momo ni tsubame), ca. 1830, The Museum of Art Rhode Island School of Design (RISD Museum), Providence, RI

L’immagine delle rondini in volo e del ramo fiorito di pesco nella pioggia è di grande freschezza. Il fiotto d’acqua attraversa obliquo l’immagine, scendendo sul ramo dalla forma spezzata ingentilita dai grossi boccioli rosa e da una trama di piccole foglie. La rondine nella pioggia è anche un tema poetico dell’estate.

La poesia esprime una domanda di immortalità di fronte alla rinascita della natura:

La primavera è arrivata

e tutti i ruscelli sono pieni di fiori di pesco.

Nessuno sa dove sia la terra degli immortali-tutti se lo chiedono.

Utagawa Hiroshige, Rondini sulle onde (Nami ni tsubame), ca. 1840, The Museum of Art Rhode Island School of Design (RISD Museum), Providence, RI

Essendo uccelli migratori, le rondini sono delle gran volatrici e possono percorrere notevoli distanze, attraversando i mari, per raggiungere terre lontane. In molte culture sono quindi considerate animali del viaggio, immagine dei marinai e simbolo di libertà. Dopo questa ricerca di sconfinati orizzonti, però, le rondini tornano a casa, al nido al quale sono attaccatissime. Nel frattempo, hanno solcato spazi aperti, seguito le evoluzioni del vento, respirato gli spruzzi delle onde. Nella stampa sopra riportata, il movimento compiuto dalla coppia di rondini disegna una curva nell’aria che riprende quella formata dall’onda schiumosa in primo piano. La poesia recita:

Yono naka no

yoko habashira nu

otsudori kana

Uccelli così giovani e adorabili

non hanno idea

di quanto sia vasto il mondo.

Utagawa Hiroshige, Rondini e fiori di pesco sotto la luna piena (Tsukiyo momo ni tsubame), ca. 1830, The Museum of Art Rhode Island School of Design (RISD Museum), Providence, RI

In quest’immagine, di grande tenerezza, due rondini, col loro volo elegante, cercano di raggiungere degli invitanti boccioli di pesco dai quali sono irresistibilmente attratte. Intanto, raggi di luna stillano dai rami flessuosi, riempiendo l’aria di un chiarore lattiginoso.

La poesia paragona la bellezza della primavera a qualcosa di ideale:

La primavera è arrivata

e i fiori di pesco galleggiano in tutti i ruscelli.

Com’è impossibile determinare dove sia l’utopia.

Ohara Koson, Tre rondini dalla groppa rossa in picchiata, ca. 1900-1930, Rijksmuseum, Amsterdam

Le rondini sono spesso raffigurate con il salice, altro simbolo della primavera. In questa stampa shinhanga, esse volano in discesa, planando, fra i rami accarezzati dal vento. I contorni non sono definiti e le macchie di colore appaiono fluide, come nella pittura.

Ohara Koson, Rondine con peonia, 1900-1930, Rijksmuseum, Amsterdam

In quest’altra stampa shinhanga una piccola rondine si è delicatamente posata sul ramo di un’enorme peonia bianca con ampi petali dai bordi frastagliati. L’autore coglie il momento, dal lieve tono malinconico, nel quale un petalo si stacca dal fiore, perdendosi nel vento. Il tratto non è definito e steli e fogliame si confondono nella nebbia.

Tsukioka Tanka, Oche in discesa e rondini in volo (Kaeru gan to kuru tsubame), 1825, The Museum of Art Rhode Island School of Design (RISD Museum), Providence, RI

In questa stampa uchiwae, cioè a forma di ventaglio, due oche selvatiche discendono nel cielo ocra d’autunno, mentre un gruppo di rondini dalle vivaci movenze spicca il volo. E’ descritto il momento in cui gli uccelli dell’autunno arrivano e quelli dell’estate ripartono, segnalando, con tale avvicendamento, una transizione stagionale. E’ in queste fasi di passaggio che si percepisce più acutamente il mono no aware, la nostalgia per la natura effimera di tutte le cose, destinate a volare via come il ricordo di una bella estate.

Rossello di Jacopo Franchi, Vergine e Bambino, ca. 1430, The Cleveland Museum of Art, Cleveland, Ohio

Come in Giappone le rondini, uccelli primaverili, sono collegate all’idea beneaugurale di un nuovo inizio, anche in Occidente esse rappresentano un lieto annuncio di novità. Quest’ultima è la buona notizia del Vangelo, cioè l’idea che la vita avrà la meglio sulla morte. Il primo a manifestare questa verità con la sua stessa vita è il Cristo che risorge nella notte di Pasqua, vincendo la morte per sempre. Si riteneva che le rondini trascorressero l’inverno in letargo nei loro nidi e perciò il loro riapparire in primavera faceva pensare ad una rinascita a nuova vita. La rondine in volo nel cielo primaverile è dunque un’immagine poetica della Resurrezione. In questo dipinto, probabilmente il pannello centrale di una pala d’altare, è raffigurata una Madonna in trono con Bambino. L’immagine, dal forte senso della plastica volumetrica e della prospettiva, ritrae Gesù mentre stringe in mano una rondine, suo attributo iconografico.

Le traduzioni in italiano dei versi citati, tratti dai siti dei musei, sono opera dell’autrice.

Per coloro che fossero interessati ad approfondimenti sull’arte giapponese, si segnalano:

Maria Teresa Lattarulo, L’arte figurativa giapponese. Fiori, bellezze, visioni. 1400-2000, Progedit, Bari 2021, acquistabile sul sito https://www.progedit.com/pro…/larte-figurativa-giapponese/ );

Maria Teresa Lattarulo, Luoghi famosi del Giappone. Viaggio attraverso l’arte, Progedit, Bari, 2023, acquistabile su https://www.progedit.com/prodotto/luoghi-famosi-del-giappone/ 

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