Crisantemi di Hiroshige

Crisantemi di HiroshigeCrisantemi di Utagawa Hiroshige, appartenente alla serie Hana zukushi mitate fukorokuju (Gli dei della buona fortuna rappresentati come fiori), periodo Edo, Harvard Art Museums/Arthur M. Sackler Museum

Il dipinto Crisantemi, appartenente alla serie Hana zukushi mitate fukorokuju (Gli dei della buona fortuna rappresentati come fiori), è una stampa su matrici di legno del genere ukiyo-e. In essa l’immagine appare racchiusa nella forma di un ventaglio: si trattava di un sottogenere dell’ukiyo-e denominato uchiwa-e. In alto a destra appaiono i titoli della serie e dell’opera; a sinistra è impressa la firma dell’autore.

Come abbiamo visto in precedenza (nell’opera Fiori e piante delle quattro stagioni), oltre ad aver dipinto paesaggi Hiroshige è un grande maestro della natura e fra i suoi soggetti preferiti vi sono fiori e animali. In quest’opera le corolle dei crisantemi, alcune leggermente chiuse altre dischiuse, i boccioli e le foglie di un bel verde scuro formano una trama elegante su uno sfondo rosa antico. Il pittore si sofferma sulle venature delle foglie e sulle lievi screziature dei petali. L’attenzione al dettaglio non esclude il vivo senso del colore e dell’effetto d’insieme.

I crisantemi erano, nella cultura tradizionale giapponese, considerati un fiore augurale perché, con i loro molti petali, ricordavano il sole con i suoi raggi. Per questo erano ritenuti un simbolo di energia e vitalità e la loro celebrazione durante la festa dei crisantemi, che si tiene ancora oggi in settembre, era volta a contrastare il calo dell’energia solare nella stagione fredda. Il crisantemo stilizzato a sedici petali è anche emblema della casa imperiale giapponese che derivava la sua legittimazione dalla divinità shintoista del sole Amaterasu. Al fiore già in Cina erano attribuite virtù medicinali; in Giappone il kiku sake, vino di riso con petali di crisantemo, era considerato efficace nel prevenire i malanni e prolungare la vita.

Copyright © arteingiappone – Riproduzione riservata

L’immagine è stata tratta da: http://www.harvardartmuseums.org/art/146876