Fiori di pruno e luna by Tsuki

Fiori di pruno e luna (c. 1803), di Katsushika Hokusai, Art Institute of Chicago

Fiori di pruno

Capitano giorni in cui ci sente sconfortati e la visione di un dipinto o la lettura di una poesia possono dare consolazione all’animo. Quando mi sono imbattuta in Fiori di pruno e luna di Hokusai mi è capitato proprio questo.

L’opera, che proviene dal libro illustrato Monte Fuji in primavera (Haru no Fuji), è una stampa in colori delicatissimi ed estremamente eleganti per il gioco di tonalità neutre, dal tortora al grigio a varie sfumature di rosa che degradano nel bianco latteo. Nel chiaro di luna si delinea il profilo del ramo sul quale spicca la tenue colorazione dei boccioli dai caratteristici cinque petali, alcuni chiusi, altri semiaperti, altri ancora completamente dischiusi. La forma frastagliata del ramo si contrappone alla perfetta sfericità della luna sottolineata dal chiaroscuro, una novità nella pittura giapponese che non conosceva questa tecnica.

Nella cultura giapponese il fiore del pruno (ume) è amato perché la sua fioritura avviene molto presto, durante i mesi invernali, quando ancora la terra è ricoperta di neve. Per il coraggio con cui questo fiore sfida il rigore dell’inverno esso rappresenta la resistenza alle difficoltà della vita o, nella pratica zen, del cammino spirituale. Proprio nello zen il simbolo del cerchio, presente in questo dipinto nel contorno dell’astro, è collegato con la luna e, come quest’ultima, rappresenta l’illuminazione.

Al di là del significato simbolico dei soggetti ritratti, anche quest’opera è espressione dell’inclinazione contemplativa dello spirito giapponese rispetto alla natura. In quest’ultima esso scorge multiformi grazie: sono affascinanti la potenza del mare, l’eternità delle montagne, la solennità delle cascate e il siderale chiarore degli astri, ma è incantevole e commovente anche la delicatezza dei fiori con la loro breve vita e il miracolo del loro sbocciare sui rami scabri spogliati dall’inverno.

Vi è dunque una bellezza intesa come maestoso splendore e divina perfezione ed una concepita come levità, fragilità, tenerezza. Esse dialogano fra loro come la luna sembra dialogare con i fiori di pruno ed avvolgerli nel suo chiarore mentre essi le si protendono elevando, quasi fosse preghiera, il loro dolce profumo.

Di fronte alla maestosa ed eterna luna l’animo dell’osservatore si volge ai lievi boccioli e con essi alla vita umana, breve e fuggevole come quella dei fiori e nondimeno infusa di un segreto eroismo.

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L’immagine è stata tratta da: http://www.artic.edu/aic/collections/artwork/188987