Immagini di iris nell’arte giapponese

Le iris, come la pioggia, caratterizzano, in Giappone, il quinto mese lunare: dunque questi fiori sono un emblema del momento in cui la primavera raggiunge il suo apice sfumando nell’estate e, quindi, della dolce stagione della rinascita nel suo pieno fulgore (per un approfondimento del tema delle iris e di altri temi e motivi ricorrenti nell’arte giapponese, v. Maria Teresa Lattarulo, L’arte figurativa giapponese. Fiori, bellezze, visioni. 1400-2000, Progedit, 2021, https://www.progedit.com/pro…/larte-figurativa-giapponese/ ).

Suzuki Kiitsu, Iris, ca. 1850, The Metropolitan Museum of Art, New York

Una fonte letteraria, il poema Ise monogatari (IX-X sec.), narra dell’episodio in cui il protagonista, Ariwara no Narihira, fermatosi presso un corso d’acqua attraversato da un ponte con otto snodi ed ispirato dal lussureggiante rigoglio delle iris che sbocciavano presso le sue sponde, scrisse una poesia con le sillabe del nome kakitsubata (una varietà di iris), dedicandola alla moglie lontana. Nel seguente dipinto di scuola Tosa riconosciamo tale episodio. Si notino i caratteri tipici dello yamatoe (corrente di ispirazione nazionale) e cioè lo sfondo dorato, i colori brillanti e la stilizzazione nella resa delle figure, delle onde e dei motivi decorativi, nonché la scelta di soggetti naturalistici tipicamente giapponesi, come, appunto, le iris.

Scuola Tosa, Scene dai Racconti di Ise (Ise monogatari), tardo XVIII secolo, The Metropolitan Museum of Art, New York

Una versione più recente ispirata dal racconto dell’Ise monogatari è in questa stampa moderna. E’ interessante il modo in cui gli scacchi bianchi e neri riprendano, con estrema astrazione, il motivo del ponte con otto snodi nella località Yatsuhashi. Le silouhettes slanciate e lineari dei fiori e delle foglie di iris sono evidenziate per contrasto in un gioco negativo-positivo.

Anonimo, Iris su uno sfondo geometrico, XIX secolo, The Metropolitan Museum of Art, New York

Come per i ciliegi, anche per le iris si affermò la tradizione di organizzare hanami, cioè feste in cui si ammirava lo spettacolo dei fiori nel momento del loro sbocciare, facendo picnic. Nel seguente trittico di stampe ukiyoe il verdeggiare delle iris fa da sfondo ad una briosa scena familiare con due donne, una fanciulla e un uomo che beve sake in una posa rilassata, lasciando cadere un sandalo. I colori vivaci dei fiori, ripresi dai kimono, e le due rondini in cielo completano l’idillio della scena.

Utagawa Hiroshige e Utagawa Kunisada (Toyokuni III), Giardino delle iris a Horikiri nella capitale orientale, 1857, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

La delicatezza primaverile dei colori, cornice della bellezza femminile, caratterizza anche questo dittico. I sobri kimono dalle fantasie geometriche sono caratteristici dell’iki, canone di eleganza semplice e raffinata. I diversi atteggiamenti vivacizzano la scena: una donna coglie un fiore, un’altra si fa vento, un’altra sistema l’obi all’amica, un’altra ancora fuma placidamente la pipa.

Torii Kiyonaga, Presso uno stagno di iris, ca. 1785, The Art Institute of Chicago, Chicago

Nel seguente trittico la visione di scorcio permette di osservare dall’interno una villa giapponese e di apprezzare la fusione, che si realizza nell’architettura nipponica, fra abitazione e natura. Anche qui gli atteggiamenti delle donne sono i più variegati: alcune fanno un giro in barca, una le saluta, un’altra è affacciata alla veranda, un’altra, mentre fuma, è distratta da due fanciulle che si contendono un libro illustrato, un’altra ancora porta un vassoio e l’ultima uno shamisen.

Katsukawa Shunchō, Giardino di iris, ca. 1781-89, The Art Institute of Chicago, Chicago

Sul far della sera, le luci del crepuscolo conferiscono una tonalità azzurrina alla stampa a forma di ventaglio (uchiwae). Mentre un uomo osserva da un padiglione addobbato con lampade di carta, alcuni visitatori indugiano presso la splendida distesa di iris, in attesa di appendere l’ultimo tanzaku (biglietto con poesia). L’elegante composizione, di gusto miniaturistico, è completata dallo svettare di un pino nel cielo.

Utagawa Hiroshige II, Iris in fiore a Horikiri nella capitale orientale, 1861, Rijksmuseum, Amsterdam

Una figura femminile elegantemente drappeggiata da un kimono blu notte con motivi di fiori di ciliegio e ruscello si sofferma a scrivere qualcosa su un quaderno, forse una poesia ispirata dalla visione delle iris. Il colore scuro e la sobrietà delle stoffe, che riprendono le tonalità del fiore, si ricollegano, ancora una volta, al canone dell’iki e, insieme all’attività intellettuale, potrebbero connotare la donna come una geisha.

Utagawa Hiroshige, Giardino delle iris a Horikiri, pannello destro di un trittico, 1852, Minneapolis Institute of Art, Minneapolis

L’iris è protagonista di numerose scene naturalistiche nelle quali compare in armoniosi e poetici accostamenti con animali (genere pittorico detto kachōga, immagini di fiori e uccelli). Nella seguente stampa, una piccola e slanciata rondine, simbolo della primavera, dialoga con un’iris. La varietà di iris raffigurata, detta hanashōbu, ha un aroma gradevole ed è usata per profumare l’acqua del bagno. Il tema è ripreso dalla poesia riprodotta che narra di un bagno in una casa confortevole dal dolce profumo di iris nella quale l’autore sarebbe stato piacevolmente accolto.

Utagawa Hiroshige, Rondine e iris, ca. 1840, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

In quest’altra immagine, un passero spicca il volo sull’essenziale sfondo vuoto, mentre la curva delle sue ali riprende quella delle foglie del fiore.

Utagawa Hiroshige, Passero e iris giapponese, ca. 1840, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

Nella stampa uchiwae che riportiamo, la raffigurazione della cannaiola che nutre i suoi piccoli accolti da un’iris fra le sue fronde, insieme a frutti deliziosi, è la più tenera immagine della primavera.

Utagawa Sadahide, Cannaiola, iris e fragole indiane, 1834, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

In questa stampa shinhanga (movimento delle “nuove stampe”) dai delicati colori, un martin pescatore, tuffandosi agilmente, trova nutrimento sotto i fiori.

Ohara Koson (Shōson), Martin pescatore e iris, 1900-1930, Rijksmuseum, Amsterdam

Qui sono le lucciole, in una notte d’estate, a conversare con i fiori, illuminandoli del loro bagliore fluorescente.

Utagawa Kunisada (Toyokuni III), Lucciole e iris giapponese, ca. 1815, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

Altra beniamina dell’estate, una falena, in questo dipinto su seta, è attratta dai petali screziati di vellutate iris color porpora.

Suzuki Kiitsu, Iris e falena, ca.

Spesso l’arte giapponese, come la poesia, ha reso protagoniste di opere creature minutissime come farfalle e insetti. Nella seguente stampa moderna, l’essenzialità del fiore, reso con pochi tratti sullo sfondo vuoto, pone in risalto l’esile sagoma di un grillo (cavalletta?) che, quasi con determinazione, si arrampica sulla sua foglia. Anche il fiore sembra posare per un ritratto.

Takeuchi Seihō, Grillo (cavalletta?), ca. 1920, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

In quest’altra stampa moderna, i girini che nuotano nello stagno delle iris rappresentano il proliferare della vita.

Rakusan, Iris giapponese e ninfea con girini

Per concludere, ecco le iris nell’ukiyoe

Utagawa Hiroshige, Iris kakitsubata, 1856, The Museum of Art Rhode Island School of Design, Providence, RI

… nello shinhanga…

Ohara Koson (Shōson), Iris, ca. 1930, Minneapolis Institute of Art, Minneapolis

…nel sōsaku hanga (stampe giapponesi moderne che si ispirano all’astrattismo occidentale)…

Kawanishi Hide, Giardino delle iris presso la villa imperiale di Katsura, 1955, Minneapolis Institute of Art, Minneapolis

…e nel nihonga (pittura moderna con pigmenti tradizionali giapponesi).

Kazutoshi Sugiura, Iris

Le iris dell’arte giapponese, con la loro longilinea e stilizzata eleganza, hanno ispirato anche l’Art nouveau (o “stile floreale”), come si vede da questa vetrata dell’artista americano Tiffany e della sua scuola nella quale il linearismo ed il colore delle iris vengono usati con una finalità decorativa.

Scuola di Louis Comfort Tiffany, Iris, ca. 1914, collezione privata

Immagine di copertina: Hitoshi Kobayashi, Iris

Per ulteriori approfondimenti, v. qui 

https://www.lafeltrinelli.it/libri/maria-teresa-lattarulo/l-arte-figurativa-giapponese-fiori/

https://www.amazon.it/figurativa-giapponese-bellezze-visioni-1400-2000/dp/8861945198/ref=asc_df_8861945198/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=555347528601&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=10618773643724613051&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008463&hvtargid=pla-1456337643119&psc=1

https://www.mondadoristore.it/arte-figurativa-giapponese-Maria-Teresa-Lattarulo/eai978886194519/

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