Immagini di crisantemi nell’arte giapponese

Il crisantemo, come i ciliegi o le iris in primavera, è uno dei fiori che esprimono la lirica delle stagioni tipica dello yamatoe (per un approfondimento di questo ricorrente tema artistico, v. Maria Teresa Lattarulo, L’arte figurativa giapponese. Fiori, bellezze, visioni. 1400-2000, Progedit, 2021, https://www.progedit.com/pro…/larte-figurativa-giapponese/  ). Anche l’autunno infatti ha una sua struggente e delicata poesia che si manifesta in questo fiore, simile, nella forma e nei brillanti colori, ad un sole radioso.

Sembra irradiare luce il paravento della corrente nihonga, nello stile di Kyōto, che rappresenta crisantemi bianchi su fondo oro. Le candide corolle sono disposte in morbide volute sul vuoto dello sfondo, mentre foglie e petali, raffigurati dettagliatamente, formano un finissimo ricamo.

Konoshima Okoku (Senoku Hakukokan), Crisantemi, paravento a sei pannelli, prima del 1938, museo Senoku Hakukokan, Kyōto

Nel seguente dipinto di scuola Rinpa, le diverse sfumature di bianco dei petali sono rese, con effetto impressionistico, mediante l’uso del gofun, pigmento naturale tradizionale derivante da conchiglie di ostrica ridotte in polvere. Anche le foglie sono rappresentate a macchie sfumate, grazie all’uso della tecnica del tarashikomi. Piacevole è il contrasto fra le corolle candide e quelle di un vivido rosso. I pistilli sono stati realizzati con l’applicazione di oro.

Ogata Kōrin, Crisantemi, XVIII secolo, The Manyo’an Collection

In questo dipinto di Itō Jakuchū (1716-1800) il vuoto è attraversato solo dall’esile stelo di un crisantemo. Le corolle, l’una chiusa e l’altra dischiusa, in una sintesi fra opposti, sono di un pallido e delicatissimo rosa.

Itō Jakuchū, Crisantemo, XVIII secolo, Harvard Art Museums

Dello stesso autore è il seguente kakemono, rotolo di forma allungata da appendere al tokonoma, la nicchia situata nella stanza del tè. Il tema, di tipo stagionale, sono sempre i crisantemi, simbolo di lunga vita, che sbocciano sulle rive di un fiume, emblema della vita che scorre. C’è una sintesi fra ciò che è transitorio e ciò che è perenne. Le rocce sono rese con vivaci colori a contrasto con lo sfondo. Le anse sinuose del fiume sembrano anticipare la linea flessuosa dello stile Liberty.

Itō Jakuchū, Crisantemi presso un ruscello con rocce, 1760 ca.

Nel paravento di scuola Rinpa che riportiamo il motivo dei crisantemi è accostato, oltre che al ruscello, anche all’albero di paulonia. Quest’ultimo, al pari del fiore autunnale, è sacro ai giapponesi ed è un simbolo del Giappone. L’inquadratura è asimmetrica e il punto di vista dall’alto di una collina immersa in una nube dorata. Anche qui fiori e foglie, così come il muschio sul tronco della paulonia, sono resi con sfumature cromatiche mediante la tecnica del tarashikomi.

Sakai Hōitsu, Paulonia e crisantemi, paravento a due pannelli, tra XVIII e XIX secolo, Cleveland Museum of Art

Un altro abbinamento di questo fiore è con gli animali, ad esempio, nella seguente stampa ukiyoe di genere kachōga, con i passeri, ritratti in audaci posizioni, mentre giocano vivacemente fra loro.

Katsushika Hokusai, Passeri e crisantemi, 1825 ca., Metropolitan Museum of Art

L’accostamento realizzato da questo surimono, cartolina augurale dai temi eccentrici, è piuttosto inusuale: crisantemi recisi e ventaglio con funghi – anche questi ultimi motivo autunnale – che ricordano una natura morta occidentale. I crisantemi bianchi sono resi imprimendo la stessa carta washi mediante la tecnica della goffratura.

Katsushika Hokusai, Cesto con ventaglio, crisantemi e funghi, inizio del XIX secolo, Cleveland Museum of Art

La composizione forse più classica è però quella fra i crisantemi, simbolo di immortalità, e la farfalla, anch’essa emblema di lunga vita, oltre che dell’anima. Tale abbinamento rafforza il significato beneaugurale del fiore, come nella seguente stampa aizurie, dalle intense e spirituali gradazioni di azzurro.

Keisai Eisen, Farfalla e crisantemi, 1830 ca., Honolulu Museum of Art

Volute di crisantemi si elevano verso la luna autunnale che fa capolino alla finestra in questa stampa uchiwae a forma di ventaglio.

Utagawa Hiroshige, Crisantemi, XIX secolo

Il dipinto su seta che segue ci introduce nell’atmosfera intima e raccolta di una festa autunnale. Cinque geisha dagli eleganti furisode e dalle raffinate pettinature, in compagnia di un suonatore, leggono e suonano lo shamisen. Le posture sono diverse, alcune sedute, altre distese: nonostante l’astrazione, così moderna, delle figure, molto realistica è la resa della giovane donna sulla destra che tiene un libro sul ginocchio, semisdraiata, in un atteggiamento di piacevole abbandono. Il paravento sulla sinistra rappresenta un sole rosso e crisantemi candidi, ripresi anche dalle vivaci fantasie dei kimono.

Hishikawa Moronobu, Festa musicale, tardo XVII secolo, Minneapolis Institute of Art

Se l’ukiyoe è caratterizzato dalla stilizzazione delle figure e dall’uso di colori forti e brillanti, lo shinhanga ammorbidisce la palette di tonalità e conferisce alla figura un maggiore naturalismo e al viso una più accentuata espressività. Si può vedere ciò nella seguente stampa nella quale il cromatismo delicato si addice molto alla soavità della giovane donna che annusa un crisantemo, sdraiata in una nube di fiori.

 Kajita Hanko, Profumo di crisantemi, 1902, Metropolitan Museum of Art
L’immagine in copertina è Crisantemi di Tsuchiya Kōitsu.
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